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Sclerosi Multipla: accumulo di sodio come marcatore

I risultati di questa ricerca potrebbero aiutare a formulare diagnosi di sclerosi multipla più precoci e precise, offrendo anche un quadro del decorso temporale della malattia. Un gruppo di scienziati della CNRS francese, che lavorano all’Università Aix-Marseille a Marsiglia, hanno misurato grazie una tecnica specifica di risonanza magnetica le concentrazioni di sodio in pazienti affetti da sclerosi multipla (e in un gruppo di controllo).

I risultati sono stati netti. Nel cervello di pazienti affetti dalla malattia (sclerosi multipla recidivante remittente) sono presenti accumuli di sodio. Anche le differenze fra pazienti allo stadio precoce e quelli in fase avanzata hanno offerto indicazioni rilevanti: in coloro che avevano ricevuto una diagnosi entro 5 anni prima dell’esperimento (14 in tutto) gli accumuli ero localizzati in aree specifiche: il tronco encefalico, il cervelletto e il lobo temporale. Nei pazienti la cui diagnosi era più vecchia invece (15 soggetti) invece l’accumulo era generalizzato.

In questi ultimi l’accumulo era presente anche in zone apparentemente sane del tessuto cerebrale (la SM è una malattia autoimmune che attacca la mielina – le cellule che rivestono gli assoni dei neuroni e compiono diverse funzioni, nutrimento e protezione dei neuroni per esempio – e lascia delle cicatrici che danneggiano la conduzione del segnale nervoso). Per questo motivo Patrick Cozzone e colleghi, autori dello studio, ritengono che la tecnica possa fornire valide indicazioni per gli sviluppi futuri della malattia nei pazienti.

“Nei pazienti nello stadio precoce la quantità di sodio accumulato nella materia grigia associata al sistema motorio era correlata direttamente al grado di disabilità,” ha spiegato Cozzone. L’analisi dell’accumulo di sodio nei tessuti cerebrali potrebbe aiutare a comprendere l’evoluzione molto precocemente, mentre oggi, come testimonia cozzone “é molto difficile prevedere il corso della malattia.”

Il paper non è ancora online, ma questo è il riferimento:
“Distribution of Brain Sodium Accumulation Correlates with Disability in Multiple Sclerosis–A Cross-Sectional 23Na MR Imaging Study.” Collaborating with Drs. Cozzone, Zaaraoui and Ranjeva were Simon Konstandin, Ph.D., Bertrand Audoin, M.D., Ph.D., Armin M. Nagel, Ph.D., Audrey Rico, M.D., Irina Malikova, M.D., Elisabeth Soulier, Patrick Viout, Sylviane Confort-Gouny, Ph.D., Jean Pelletier, M.D., Ph.D., Lothar R. Schad, Ph.D.

Fonte: http://oggiscienza.wordpress.com/2012/07/17/accumulodi-sodio-come-marcatore-per-la-sm/



The results of this research could help make a diagnosis of multiple sclerosis early and precise, offering a framework of the time course of the disease. A group of scientists from the French CNRS, working at the University Aix-Marseille in Marseille, measured by a specific technique of magnetic resonance sodium concentrations in patients with multiple sclerosis (and in a control group).


The results were net. In the brain of patients suffering from the disease (relapsing remitting) deposits are present in sodium. The differences between patients with early and those in advanced stages have provided guidance relevant: those who had received a diagnosis within 5 years prior to the experiment (14 in all) accumulation was localized in specific areas: the brainstem, the cerebellum and the temporal lobe. In patients whose diagnosis was older instead (15 subjects) but the accumulation was widespread.


In recent accumulation was also present in apparently healthy areas of brain tissue (MS is an autoimmune disease that attacks myelin - the cells that line the axons of neurons and performing various, nourishment and protection of neurons, for example - and It leaves scars that impair conduction of nerve signals). For this reason, Cozzone Patrick and colleagues, authors of the study, believe that the technique may provide valuable guidance for the future development of the disease in patients.


"Patients in the early stage the amount of sodium accumulated in the gray matter associated with the motor system was directly related to the degree of disability," said Cozzone. The analysis of the accumulation of sodium in brain tissue may help to understand evolution very early, but today, as evidenced cozzone "is very difficult to predict the course of the disease."


The paper is not online yet, but this is the reference:
“Distribution of Brain Sodium Accumulation Correlates with Disability in Multiple Sclerosis–A Cross-Sectional 23Na MR Imaging Study.” Collaborating with Drs. Cozzone, Zaaraoui and Ranjeva were Simon Konstandin, Ph.D., Bertrand Audoin, M.D., Ph.D., Armin M. Nagel, Ph.D., Audrey Rico, M.D., Irina Malikova, M.D., Elisabeth Soulier, Patrick Viout, Sylviane Confort-Gouny, Ph.D., Jean Pelletier, M.D., Ph.D., Lothar R. Schad, Ph.D.

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