Passa ai contenuti principali

Scoperto interruttore delle infiammazioni nel sistema immunitario


Questo interruttore si chiama interleuchina-1 e, accendondosi o spegnendosi può attivare questa duplice funzione.

La scoperta, resa nota sulla rivista Nature, è opera di un gruppo di scienziati dell’Istituto di Ricerca in Biomedicina di Bellinzona(Svizzera) guidati dalla dottoressa Federica Sallusto.

''Questo risultato e' la conseguenza di un nuovo modo di studiare la risposta immunitaria nell'uomo, in grado di fornire un maggior numero di informazioni perche' molto piu' preciso'', spiega  la dottoressa Sallusto.

In particolare questo interruttore è in grado di controllare le cellule Th-17, necessarie per la protezione da funghi e batteri ma anche in grado di provocare infiammazioni croniche e autoimmuni (malattie nelle quali il sistema immunitario aggredisce lo stesso organismo al quale appartiene).
I ricercatori hanno scoperto che i linfociti Th-17 scatenano le infiammazioni quando producono l'interferone-gamma, ma che possono anche produrre l'interleuchina-10, nota per essere un freno delle infiammazioni. A dettare a queste cellule le istruzioni per scatenare o frenare le infiammazioni è l'interleuchina 1.

Tali informazioni, ottenute in un primo momento attraverso analisi in provetta, sono state poi confermate dall’analisi di pazienti che presentavano una produzione eccessiva di interluichina-1.




This switch is called interleukin-1 and, lighting or fading can activate this dual function.

The discoveryannounced in the journal Natureis the work of a group of scientists from the Institute for Research in Biomedicine in Bellinzona(Switzerlandled by Dr. Federica Sallusto.

"This result' is the consequence of a new way to study the immune response in humans, can provide a greater number of information, because much more 'precise'', Sallusto explained.

In particular, this switch is able to control cells Th-17, necessary for the protection from fungi and bacteria but also capable of causing chronic inflammation and autoimmune disease (in which the immune system attacks the same organism to which it belongs).
The researchers found that Th-17 cells trigger inflammation when they produce interferon-gammabut can also produce interleukin-10, known to be a brake oninflammationIn these cells dictating instructions to unleash or restraininflammation is interleukin 1.

This informationobtained at first by testing in a test tubewere then confirmed by the analysis of patients with excessive production of interluichina-1.

Commenti

Post popolari in questo blog

Rebif: reazioni avverse

I pazienti devono essere informati sulle più frequenti reazioni avverse associate alla somministrazione di interferone beta, inclusi i sintomi della sindrome si mil-influenzale (vedere paragrafo 4.8). Questi sintomi sono più evidenti all’inizio della terapia e diminuiscono in frequenza e gravità con il proseguire del trattamento. Rebif deve essere somministrato con cautela ai pazienti con disturbi depressivi pregressi o in corso ed in particolare a quelli con precedenti ideazioni suicide (vedere paragrafo 4.3). È noto che depressione e ideazioni suicide sono presenti con maggior frequenza nella popolazione dei malati di sclerosi multipla ed in associazione con l’uso dell’interferone. I pazienti in trattamento con Rebif devono essere avvisati di riferire immediatamente al loro medico l’eventuale comparsa di sintomi depressivi o ideazioni suicide. I pazienti affetti da depressione devono essere tenuti sotto stretto controllo medico durante la terapia con Rebif e trattati in modo approp

Sclerosi multipla: registro dei farmaci neurologici sottoposti a monitoraggio

Linee Guida 2012 Tysabri clicca qui per scaricare (PDF) Modifiche Gilenya 4 giugno 2012 su Gilenya clicca qui per scaricare (PDF) Nuovi controlli sulla scheda di Eleggibilità/Diagnosi (30 aprile 2012) su Gilenya clicca qui per scaricare (DOC) nota informativa importante del 30 aprile 2012 su Gilenya comunicato stampa Ema Gilenya 30 aprile (PDF) comunicato stampa 23 aprile 2012 comunicato stampa Ema Gilenya (PDF) Avviso modifica scheda Diagnosi Gilenya (fingolimod) del 16/03/2012 Scarica messaggio circolare Nota Informativa Importante su Gilenya (fingolimod) del 30/01/2012 Scarica la nota Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Faq Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) del 20/01/2012 - Sicurezza Comunicato Stampa EMA su Gilenya (fingolimod) Comunicazione AIFA del 16/01/2012 sulle schede Gilenya Comunicato schede Gilenya 2 Comunicazione AIFA del 07/12/2011 sulle schede Gilenya Comunicato s

Le complicanze da puntura lombare (rachicentesi)

La rachicentesi è la metodica necessaria per poter eseguire esami diagnostici sul liquor cerebrospinale, cioè il liquido che normalmente circola nel midollo spinale e nel cervello. Tecnicamente consiste nell’introdurre un ago di adeguate dimensioni, circa 10 cm. di lunghezza, nello spazio vertebrale compreso tra le strutture posteriori di una vertebra (le lamine vertebrali) e quelle anteriori, ovvero la superficie posteriore dei corpi vertebrali. Tale è lo spazio peridurale in cui è contenuto il cosiddetto sacco durale che è una propaggine dell’involucro durale che avvolge il midollo spinale. Il sacco durale si prolunga fino alle prime vertebre sacrali, mentre il midollo spinale “si ferma” a livello dell’ultima vertebra dorsale, la 12°. Per tale motivo la puntura del sacco durale per “estrarre” il liquor in esso circolante viene praticata,in genere, tra la 3° e la 4° vertebra lombare. Per motivi che esulano da questa comunicazione, la puntura per il prelievo di liquor può essere f